Le rughe

Le rughe? Sono semplicemente il segno che stiamo invecchiando? La scienza ha finalmente capito da dove provengono le rughe, cosa significano e come evitare che arrivino.Le rughe - Dr. Martinelli

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Si pensava che ci fosse una predisposizione originaria molto spiccata all’origine delle rughe che si formano sul viso, e quindi il colpevole era il DNA di ognuno di noi, e quindi non c’era nulla da fare.
Sembra definitivamente provato che all’origine delle nostre rughe ci siamo noi, con i nostri comportamenti (troppo sole e troppi detergenti aggressivi), con il nostro ambiente (troppo inquinamento e smog), ma soprattutto con il nostro carattere o modo in essere (felicità, ansia, insicurezza, stress e via dicendo… emozioni insomma!)
Il che significa che la battaglia contro le rughe non è persa, ma conoscendone le origini possiamo combatterla e vincerla  giorno per giorno.

Le principali cause delle rughe

La prima conferma viene  da uno studio americano realizzato sui gemelli e pubblicato sulla rivista online “Plastic and Reconstructive Surgery” dell´American Society of Plastic Surgeons, dal quale emerge che difficoltà e stress lasciano segno sul viso e che un divorzio segna più della vedovanza.
Le rughe, secondo lo studio, non sono scritte nei geni, ma il prodotto di molti eventi esterni primi tra tutti il divorzio, l’uso di farmaci ed il sovrappeso, ma solo prima dei 40 anni.
Gli studiosi hanno esaminato 186 coppie di gemelli, come si sa in teoria geneticamente “programmati” per invecchiare allo stesso modo.
I risultati hanno dimostrato che i gemelli divorziati apparivano due anni più vecchi dei loro fratelli sposati, single o addirittura vedovi.
E anche i farmaci, in particolare gli antidepressivi, facevano apparire chi li utilizzava più avanti negli anni.
Inoltre, nelle coppie di gemelli under 40, quelli in sovrappeso apparivano decisamente più anziani.

Il legame tra pelle e sfera emotiva è dunque inscindibile:
l’epidermide subisce modificazioni in base all’evoluzione di una persona e anche le situazioni dermatologiche, oltre ad avere una causa fisica, possono essere accentuate da motivi psicologici.
La psicologa Anna Zanardi, nel suo libro “Psicosomatica della pelle”, analizza alcune patalogie alla luce di questo legame e “interpreta” alcuni tipi di pelle. Vediamo qualche esempio.

  • una epidermide spenta è tipica di persone apatiche che stanno vivendo una fase di delusione,
  • chi soffre di arrossamenti di solito ha un temperamento molto sensibile oppure, se si tratta di un episodio improvviso, può essere letto come una protesta.
  • La cute è secca e disidratata prima dei 40 anni può dipendere da un accantonamento della parte seduttiva e femminile.

Donna e pelle: un rapporto molto intimo

È molto interessante anche osservare il comportamento che hanno le donne nei confronti della pelle. “Gli eccessi nascondono sempre un disagio”, dice il caro amico e maestro Umberto Borellini, cosmetologo e psicologo all’Università Tor Vergata di Roma. “La trascuratezza e la mancanza di igiene rispecchiano un atteggiamento di negatività nei confronti di se stesse. Così come una attenzione maniacale e una ossessione di pulizia è tipica di donne insicure, che provano vergogna per qualche cosa che hanno commesso. Come se si sentissero sporche e, lavandosi continuamente, cercassero di espiare le proprie colpe”.

Il medico estetico diventa un po’ psicologo?
L’aspetto psicologico è diventato fondamentale: un colloquio approfondito che riguarda anche le abitudini di vita e personali, un’analisi delle rughe del viso (che molto spesso sono collegate al carattere) e uno scambio di consigli che continua anche tra una visita e l’altra.

Spesso i pazienti sono confusi, alcuni sono insoddisfatti del loro aspetto e vorrebbero migliorarlo, ma non sanno che cosa fare.
Altri sono curiosi oppure non troppo convinti, ma si sentono quasi in obbligo di sottoporsi a qualche trattamento.

La chiarezza innanzitutto: i miracoli in medicina non esistono e un buon medico estetico deve comportarsi anche da psicologo e valutare che le aspettative del paziente non siano eccessive… e quindi irrealizzabili. Spesso il vero problema è celato dietro una falsa richiesta di miglioramento estetico.

Le rughe del volto sono formate dalla contrazione della muscolatura “mimica”… quei muscoli che si muovono (centinaia di volte al giorno) e reagiscono così allo scorrere delle nostre emozioni (gioia,felicità,paura,ansia,dolore,passione,disgusto ecc ecc).

Possiamo veramente affermare che osservando le rughe sul volto di una persona siamo veramente in grado di capire come è stata la sua vita per cui potremmo stilare un piccolo elenco di rughe ed emozioni ad esse correlate:

le rughe verticali, sulla fronte, intorno agli occhi e alla bocca,dipendono da espressioni negative, come il corrucciamento o la collera, e sono quelle dove è più opportuno intervenire;

le rughe orizzontali attorno agli occhi, le zampe di gallina, sono correlate alla gioia, alla risata, allo stupore e spesso caratterizzano il viso in modo gradevole.

Le abitudini di vita lasciano il loro segno: i fumatori hanno il caratteristico “codice a barre” intorno alle labbra; chi invece si espone troppo al sole si ritrova con una pelle ispessita e macchiata.
Mentre chi dorme poco e/o male ha la zona del contorno occhi particolarmente segnata.

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